blasca75 |
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| Intervista a Vasco Rossi.. spicciola!
Ecco un riassunto delle dichiarazioni di Vasco apparse sui vari quotidiani in seguito all'uscita del nuovo dvd "Il mondo che vorrei live"
“E’ molto divertente il fatto che il mio primo concerto l’abbia fatto a Bologna, in piazza Maggiore, nel lontano 1979. E mi ricordo che sul palco eravamo in metà di mille, forse più di quelli che stavano a guardare. Da allora è passata molta acqua sotto i ponti, tante soddisfazioni, tante frustrazioni e rabbie che si sono poi trasformate in canzoni”
“Io pensavo di scrivere canzoni che avrebbero avuto un successo di nicchia. Non avrei mai immaginato che avrebbero avuto un successo così popolare. Perchè non immaginavo che ci fosse gente simile a me, e invece sono poi simile a tanti.
Somo la rivincita dell’uomo comune”
“Bologna è una città così piena di fermenti culturali, piena di vivacità. Non avrei fatto quello che ho fatto se non avessi frequentato certi ambienti bolognesi del teatro quando avevo 20 anni, non avrei fatto questo mestiere se non avessi incontrato Curreri che mi ha spinto, non sarei salito su di un palco se non avessi avuto vicino Solieri che suonava la chitarra”
“Quando un tour è finito c’è un grande vuoto. Non ci sono più l’adrenalina e la tensione che devi mantenere per mesi per cercare di dover essere in perfetta forma quella sera lì, quel momento lì, alle 9 di sera.
Tenere questa tensione è una cosa che fa stare molto “accesi” e quando a un certo punto finisce tutto, si spegne tutto c’è un vuoto pazzesco”
“Gli stadi e il concerto sono il mio rito laico. Il concerto è un rito di comunione e, diciamolo pure, anche di liberazione”.
“Nei primi anni 80 ero praticamente proibito, ora sono stato legalizzato. E’ cambiata parecchio nel sentire della gente l’idea di Vasco Rossi, anche se rimane sempre quell’aspetto come minimo trasgressivo. La cosa più grande che mi è riuscita però è essere riuscito a dare credibilità al rock cantato in italiano”
fonte: Corriere della sera
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