| Io non sono un Juke Box. I miei non sono spettacoli di varietà, dove cantanti ed artisti vengono chiamati ad esibire il meglio del loro repertorio. La mia non è una Cover-Band. Io faccio un nuovo album, e poi vado negli stadi a presentarlo. Quindi lo spettacolo è nuovo, per forza, ogni volta: perché l’intera scaletta viene concepita sempre tutta in relazione al tema principale sviluppato nel nuovo album. Io sono solito fare così…! Ho sempre dato un significato fondamentale alla scaletta delle canzoni che canto ad ogni nuovo concerto. Quindi anche questa volta, come sempre, ho lavorato con estrema attenzione e col massimo impegno perché la selezione fosse accurata e perché il loro ordine avesse Un Senso…! E chi mi segue da tempo sa bene che rispetto sempre la stessa logica di fondo, che però crea uno spettacolo nuovo tutte le volte: perché è sempre legato al tema del mio ultimo album. Ogni mia tournée è come un discorso itinerante che porto avanti, che sviluppo intorno alle nuove consapevolezze, alle nuove sfide e ai nuovi ostacoli da superare, cioè al mio nuovo vissuto che sono riuscito a condensare in un album inedito.
Questa volta il tema principale sul quale gira intorno tutto lo spettacolo è “Vivere o Niente”: da “Vivere non è facile” al “Manifesto Futurista della Nuova Umanità”; da “Sei pazza di me” ad “Io starò meglio di così”, fino ad arrivare a …e te lo voglio urlare: io sto male!, che è il concetto fondamentale della canzone “Vivere o Niente” che da il titolo al nuovo album e, quindi – ripeto-, che da anche l’impronta all’intero show: le difficoltà del vivere umano e le diverse possibili modalità di stare al mondo… le scelte che poi portano a Vivere per davvero o al non vivere per Niente.
E’ un tema piuttosto impegnativo, mi pare… E vasto e sconfinato quanto un continente. E, malgrado sia un tema certo già molto affrontato, resta ancora un continente fondamentalmente pericoloso ed inesplorato! E allora io sono andato a farci un giro, e sono appena tornato con un nuovo disco ed una nuova tournée con la quale comunico (e condivido!) il mio modo di vedere le cose, che è improntato sull’importanza della consapevolezza e del coraggio, che è un invito (ed un po’ di energia, spero!) a rendersi conto che la vita non è mai garantita, ma è invece una condizione sempre instabile per natura; che la sicurezza non fa parte della realtà autentica, e chi ce la vende ci vuole fregare con leggi liberticide e guerre preventive; che per vivere veramente bisogna avere sempre il coraggio delle proprie azioni nella consapevolezza delle loro possibili conseguenze; che bisogna avere il coraggio di affrontare l’insicurezza, di fare anche delle scelte che potrebbero risultare sbagliate… Perché è sbagliando che si impara. Perché per vivere si devono correre per forza dei rischi… Perché per poter vivere davvero la vita bisogna anche saper affrontare la morte.
La responsabilità e la libertà non sono cose innate né mai completamente acquisite: bisogna esercitarle sempre; svilupparle continuamente; cercarle, pretenderle… E si possono vivere… anche attraverso delle canzoni!
Il mio show attuale quindi si sviluppa e vive proprio intorno a riflessioni di questo genere, nella considerazione più generale (e se vogliamo anche banale, ma qui conta il modo consolatorio e il tono complice e un po’ auto ironico in cui lo canto) che “Vivere non è facile”.
vr
fonte: facebook di Vasco
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